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Per scegliere con esattezza la potenza necessaria del nostro condizionatore bisogna tenere conto, oltre che della superficie e dell'altezza dell'ambiente, anche di diversi fattori: esposizione, isolamento termico, se trattasi di un locale con la presenza di fonti di calore come un piano cottura, forni o altro.
In modo veloce, con una buona attendibilità possiamo moltiplicare i metricubi per 35 W/m3, ottenendo il fabbisogno della potenza necessaria in Watt.
Esempio:
25 m2 ( superficie ) X 2,70 mt ( altezza ) = 67,5 m3
67,5 m3 X 35 W/m3 = 2362,50 watt
1 W corrisponde a 3,41 BTU/h
Pertanto 2362,50 watt X 3,41 = 8056,12 BTU ( un 9000 BTU è la taglia ideale )
Il BTU (BRITISH THERMAL UNIT) è l'unità di misura dell'energia utilizzata negli USA e Regno Unito, utilizzato nella definizione del potere refrigerante dei sistemi di condizionamento degli ambienti come anche del potere calorifico dei combustibili.
Per convertire W in BTU/h, basta sapere che 1 W corrisponde a 3,41 BTU/h. Quindi per convertire i BTU/h in Watt si divide per 3,41; per convertire i Watt in BTU/h si moltiplica per 3,41.
L'inverter è un apparato elettronico collocato all'interno del motore del condizionatore, che consente di regolare la potenza erogata dall'apparecchio in modo automatico in base alla temperatura dell' ambiente.
A differenza dei vecchi sistemi di tipo ON-OFF che raffreddano o riscaldano in maniera uguale e statica dall'accensione allo spegnimento, i sistemi inverter ottimizzano i consumi di energia con un innalzamento di potenza iniziale che viene poi modulata gradualmente. Ciò permette un assorbimento di energia elettrica inferiore a beneficio di un taglio netto dei consumi oltre che un perfetto comfort ambientale.
Un climatizzatore monosplit è composto da due unità: un'unità esterna che è sempre installata fuori dall'edificio su apposite staffe a parete o a pavimento; un'unità interna che può essere di tipo split a parete, console a pavimento, cassetta ad incasso oppure canalizzabile. I sistemi monosplit vengono utilizzati nella climatizzazione di un unico ambiente a differenza dei sistemi multisplit (dual, trial, quadri o penta) che possono climatizzare più ambienti contemporaneamente utilizzando una sola unità esterna.
I condizionatori senza unità esterna sono di tipo monoblocco, costituiti da un unico componente che fa da terminale e generatore.
Per l'utilizzo di questa tipologia di condizionatori occorrono uno o due fori passanti sulla parete esterna, in modo da dissipare il calore prodotto dal lavoro del compressore.
Sono risolutivi nei contesti in cui non si può installare l'unità esterna per vincoli urbanistici o condominiali. Di conseguenza sono una valida soluzione per gli edifici di prestigio storico poichè a zero impatto architettonico.
Prima di essere smontato e smaltito, un condizionatore va privato del gas contenuto all'interno della tubazione e dell'apparecchio attraverso appositi contenitori per evitare che il gas refrigerante venga disperso nell'ambiente. Il recupero e lo smaltimento dei gas refrigeranti è obbligatorio per legge, ed i fluidi giunti a fine vita, essendo classificati come rifiuti speciali pericolosi, devono essere trattati come previsto dal D. lgs. 152/06 e smaltito correttamente nei centri di raccolta autorizzati.
Invece, l'apparecchio essendo un dispositivo elettrico, viene classificato come rifiuto RAEE il quale dovrà essere smaltito presso le isole ecologiche comunali o centri di raccolta specializzati.
La pulizia dei filtri di un condizionatore è un'operazione di manutenzione ordinaria che è possibile eseguire in autonomia. Per poter agire in sicurezza consigliamo, per prima cosa, di disattivare l'alimentazione elettrica della macchina.
Ai filtri solitamente si accede aprendo il portellone anteriore dell'unità interna (dipende dai modelli); una volta raggiunti, devono essere sfilati e portati in una posizione comoda per poter aspirare la polvere presente. Successivamente è possibile lavarli (se del tipo lavabile) con acqua corrente a bassa temperatura senza l'utilizzo di solventi. Per disinfettare la batteria occorrono igienizzanti specifici di tipo spray in grado di eliminare muffe, germi e batteri.
Per mantenere efficiente il condizionatore è necessario mantenere i filtri puliti in modo costante, sanificandoli ad ogni cambio stagione.
I sistemi monosplit sono composti da un'unità interna ed un'esterna, i multisplit invece sono sistemi con più unità interne ed un'unica unità esterna: dualsplit, trialsplit, quadrisplit e pentasplit.
I sistemi multisplit sono molto diffusi, poiché si utilizza un'unica unità esterna per climatizzare ambienti diversi, impegnando meno spazio in facciata da dedicare al motore esterno.
Le spese per l'acquisto di un climatizzatore sono detraibili dall'IRPEF pagata, al 50% o al 65% in 10 quote annuali; si effettua mediante la Dichiarazione dei redditi 730 o il Modello Unico.
Le spese detraibili sono: costi totali dei prodotti, manodopera, materiali e consulenza.
- Ristrutturazioni edilizie: Art. 16 bis del DPR 917/86 BONUS CASA detrazioni del 50%.
- Riqualificazione energetica: ex legge 296/2006 ECOBONUS detrazioni del 50% e del 65%.
La richiesta delle detrazioni non è cumulabile con nessun altro incentivo.
Chiarimento riguardo l'Ecobonus 110% - Se l’intenzione è quella di sostituire il vecchio condizionatore con uno nuovo ed usufruire della detrazione del 110%, questo dovrà essere abbinato ad uno dei lavori trainanti previsti da D.L. n. 34 (Decreto Rilancio). Per poter godere del bonus non è possibile acquistare semplicemente il condizionatore in quanto i lavori devono garantire e dimostrare il miglioramento di almeno 2 classi energetiche dell’edificio. Sarà, quindi, necessario inserire l’acquisto in un progetto più ampio che implichi uno degli interventi principali e presentare l’APE, il certificato che dimostri la prestazione energetica dell’abitazione, rilasciato da un tecnico abilitato.
Per tutti gli interventi di efficientamento energetico non associati ad uno degli interventi trainanti è possibile continuare ad usufruire degli ecobonus 50% e 65%