Come funziona e come gestire lo scarico della condensa del condizionatore

I condizionatori d'aria, essenziali per il comfort domestico durante i mesi caldi, producono condensa come sottoprodotto naturale del processo di raffreddamento e deumidificazione dell'aria. Un sistema di scarico della condensa che funzioni correttamente è di vitale importanza per prevenire danni causati dall'acqua, la proliferazione di muffe e il malfunzionamento dell'apparecchio.
Per questo è essenziale sapere dove si trova lo scarico della condensa del condizionatore, come gestirlo e, soprattutto, come mantenerlo pulito. Vediamo insieme, in questo approfondimento di Climamarket, tutto quello che c'è da sapere su questo aspetto spesso sottovalutato, rispondendo alle domande più comuni.
Dove si può scaricare la condensa del condizionatore: la normativa
Le normative riguardanti lo scarico della condensa dei condizionatori d'aria stabiliscono principi generali per garantire uno smaltimento corretto e sicuro. A differenza della condensa prodotta dalle caldaie, che presenta un pH acido e spesso necessita di neutralizzazione, la condensa dei condizionatori è generalmente basica e non richiede necessariamente un filtraggio preventivo prima di essere immessa negli impianti di raccolta o nel terreno.
In Italia, il riferimento normativo principale per lo scarico delle acque reflue, inclusa la condensa dei condizionatori, è contenuto nella Parte terza del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006. Questa legislazione fornisce il quadro generale per la gestione degli scarichi idrici a livello nazionale.
È importante notare che per impianti di condizionamento di grandi dimensioni, specificamente quelli con una potenza superiore a 70 kW, la normativa prevede requisiti più stringenti. In questi casi, la condensa deve essere neutralizzata prima di essere scaricata, a meno che non venga immessa in acque saponate (che sono basiche). Inoltre, prima di confluire nella rete fognaria, la condensa proveniente da questi impianti deve passare attraverso due sifoni, come indicato nella norma UNI EN 11071. Questa disposizione si applica tipicamente a contesti commerciali o industriali piuttosto che a installazioni domestiche standard.
Per quanto riguarda le opzioni pratiche di smaltimento, la condensa dei condizionatori, essendo essenzialmente acqua distillata, può essere scaricata negli scarichi domestici, in appositi recipienti o nelle tubazioni per l'acqua piovana. Tuttavia, un aspetto cruciale da considerare, soprattutto per chi vive in condomini, è il divieto di scaricare la condensa nei pluviali condominiali. Questa pratica è considerata un'alterazione di una parte comune dell'edificio e non è consentita ai sensi dell'articolo 1102 del Codice Civile. La violazione di tale norma può comportare l'obbligo di rimozione del tubo di scarico e il ripristino della situazione originaria. Pertanto, i residenti in condominio devono prestare particolare attenzione a non utilizzare i pluviali per lo scarico della condensa.
Come risolvere i problemi di scarico della condensa del condizionatore intasato
Il problema più comune legato allo scarico della condensa del condizionatore è il blocco del tubo. Questo accade quando sporco, polvere, pelucchi o, più spesso, alghe e muffe (che crescono facilmente in ambienti umidi) si accumulano all'interno del tubo di scarico, impedendo all'acqua di passare.
Quando lo scarico è bloccato, la bacinella di condensa si riempie fino a traboccare. Questo può causare perdite d'acqua dall'unità interna (gocciolamento sul muro o sul pavimento) o dall'unità esterna in modo anomalo.
Come risolvere? La soluzione è quasi sempre la pulizia (esattamente come accade con i filtri del condizionatore):
- Individuare il tubo: il tubo di scarico della condensa del condizionatore parte dall'unità interna (generalmente in basso) e porta verso l'esterno o verso uno scarico.
- Verificare visivamente: se possibile, controlla l'ingresso del tubo vicino alla bacinella e l'uscita per vedere se ci sono ostruzioni visibili.
- Pulizia manuale (se accessibile): se il blocco è vicino all'estremità, puoi provare a rimuoverlo delicatamente con un filo di ferro flessibile o uno scovolino lungo.
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Lavaggio: la tecnica più efficace per pulire il tubo di scarico è il lavaggio. Puoi usare:
- Acqua calda (non bollente): versala lentamente nell'ingresso del tubo (se accessibile) o spingila dal lato uscita con una siringa o una piccola pompa.
- Soluzione di acqua e aceto bianco: l'aceto è ottimo per sciogliere muffe e alghe. Miscelalo con acqua (es. 1 parte aceto, 3 parti acqua) e versala nel tubo. Lascia agire per 20-30 minuti e poi sciacqua con acqua pulita.
- Soluzione di acqua e candeggina diluita: in casi di blocchi ostinati, una soluzione molto diluita di candeggina (es. 1 parte candeggina, 10 parti acqua) può essere usata con cautela, sciacquando abbondantemente dopo l'uso. Attenzione: non mescolare mai candeggina con aceto!
- Usare un aspiraliquidi: se hai accesso all'estremità esterna del tubo, puoi usare un aspiraliquidi per creare una depressione e "risucchiare" fuori il blocco.
- Pompe per scarico condensa: in situazioni in cui lo scarico per gravità non è possibile (perché il punto di scarico è più in alto), si installano delle piccole pompe condensate. Se l'unità interna perde acqua e c'è una pompa, il problema potrebbe essere la pompa stessa (rotta o intasata) o un blocco nel tubo dopo la pompa. In questo caso, la pulizia del tubo e un controllo della pompa sono necessari.
Eseguire regolarmente la pulizia dello scarico della condensa del condizionatore (e di tutto l'apparecchio) è una manutenzione preventiva fondamentale.
Quanti scarichi di condensa ha un condizionatore?
In questo caso, la risposta dipende dal tipo di condizionatore. In particolare, per i sistemi split (quindi con interna ed esterna) ogni unità interna (lo split appeso al muro o a soffitto) ha la sua bacinella di condensa e, di conseguenza, il suo tubo di scarico. Se hai un sistema multisplit con 2, 3 o più unità interne, ognuna avrà il proprio scarico che dovrà essere convogliato verso un punto di smaltimento comune o separato.
Per quanto riguarda i condizionatori monoblocco, che hanno tutto il sistema racchiuso in un'unica unità, raccolgono la condensa in un serbatoio interno o la smaltiscono in modo diverso. Ne parleremo comunque nel prossimo paragrafo.
Similmente ai monoblocco, nei condizionatori portatili la condensa viene solitamente raccolta in un serbatoio interno che deve essere svuotato periodicamente. Alcuni modelli offrono la possibilità di collegare un tubicino per lo scarico continuo, ma non è la norma per il funzionamento base.
Dove scaricano la condensa i condizionatori senza unità esterna?
Come accennato in precedenza, i condizionatori senza unità esterna, come i monoblocco o i portatili, gestiscono la condensa in modo differente rispetto ai sistemi split tradizionali.
Condizionatori portatili
La soluzione più comune è un serbatoio interno. L'acqua si accumula lì e un indicatore o un segnale acustico avvisa quando è pieno e necessita di essere svuotato manualmente. Alcuni modelli avanzati possono avere una funzione che vaporizza parte della condensa e la espelle con l'aria calda per un parziale smaltimento. Raramente, alcuni prevedono l'attacco per un tubicino di scarico continuo, ma ciò richiede che il punto di scarico sia più in basso rispetto all'unità.
Condizionatori monoblocco (installati a parete)
Questi apparecchi possono gestire la condensa in vari modi. Alcuni modelli la raccolgono in una bacinella interna e la espellono con l'aria calda in uscita attraverso i fori nel muro (parziale smaltimento per evaporazione). Altri possono richiedere comunque un piccolo tubo di scarico per la condensa del condizionatore da convogliare all'esterno o in uno scarico interno, specialmente in condizioni di elevata umidità che producono molta condensa.
Che tubo usare per scarico condensa del condizionatore?
La scelta del tubo corretto per lo scarico della condensa del condizionatore è importante per garantire un deflusso efficiente e prevenire problemi come perdite o ostruzioni. I materiali più comunemente utilizzati per i tubi di scarico della condensa sono il PVC (cloruro di polivinile) e il polietilene (PE).
Il tubo in PVC flessibile è una delle opzioni più diffuse grazie al suo buon rapporto qualità-prezzo, alla facilità di installazione e alla resistenza alla corrosione. Questi tubi sono adatti sia per installazioni a vista che per essere inseriti in canaline. Anche il polietilene è un materiale utilizzato per i tubi di scarico della condensa, offrendo anch'esso flessibilità e resistenza agli agenti atmosferici. In commercio si possono trovare anche tubi in polipropilene (PP), come quelli a doppio strato, che offrono una buona resistenza e durata nel tempo.
Oltre ai tubi flessibili, si possono utilizzare anche tubi rigidi in PVC per lo scarico della condensa. Questi tubi offrono una maggiore resistenza allo schiacciamento e sono particolarmente indicati per installazioni a muro o sottotraccia, garantendo un aspetto più pulito e una maggiore protezione del condotto.
La scelta del diametro del tubo è importante per assicurare una capacità di flusso adeguata alla quantità di condensa prodotta dal condizionatore. Per la maggior parte delle applicazioni residenziali, un diametro tra 16mm e 20mm è generalmente sufficiente. Tuttavia, per sistemi più grandi o per installazioni con più unità interne che convergono in un unico scarico, potrebbe essere necessario considerare diametri maggiori, come 25mm o 32mm.
Consigli per la scelta e l’installazione
Come già ricordato,un diametro troppo piccolo aumenta il rischio di intasamenti. Per questo, è sempre consigliabile utilizzare il diametro consigliato direttamente dal produttore del condizionatore.
Indipendentemente dal tipo di tubo, l'aspetto più importante è installarlo con una pendenza costante e sufficiente verso il punto di scarico per sfruttare la gravità. Anche una leggera contropendenza può causare ristagni e blocchi.
Allo stesso modo, cerca di evitare un percorso per il tubo con curve troppo strette oinutili cambi di direzione. Meno curve ci sono, minore è il rischio di blocchi.Infine, se il tubo passa all'esterno, proteggilo dai raggi UV con apposita guaina o isolamento per evitare che diventi fragile e si rompa.