Raffrescamento a pavimento: guida completa a funzionamento e costi

Raffrescamento a pavimento: guida completa a funzionamento e costi
27/05/25
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Immagina di entrare in casa durante una calda giornata estiva e percepire una piacevole frescura che avvolge i tuoi piedi. Non un getto d'aria diretto, ma una sensazione diffusa e omogenea che rende l'ambiente accogliente senza sbalzi di temperatura. Questa è la magia del raffrescamento a pavimento, un sistema sempre più apprezzato per il comfort che offre e per la sua integrazione discreta nell'ambiente domestico.

Ma come funziona il raffrescamento a pavimento esattamente? E quali sono i costi e le caratteristiche da considerare? Scopriamolo insieme in questo approfondimento di Climamarket.

Raffrescamento a pavimento: un comfort invisibile per la tua casa

Il raffrescamento a pavimento è una soluzione innovativa per mantenere una temperatura piacevole all'interno degli ambienti, sfruttando la stessa tecnologia del riscaldamento a pavimento ma con una funzione opposta.

Questo sistema, sempre più adottato nelle abitazioni moderne, promette un comfort uniforme senza la fastidiosa sensazione di aria fredda diretta, tipica dei condizionatori tradizionali. Tuttavia, come vedremo poco più avanti, esistono alcune precauzioni da considerare per evitare problemi come la condensa, e una gestione attenta è fondamentale per ottimizzarne l’efficacia.

Come funziona il raffrescamento a pavimento?

Il principio di funzionamento è concettualmente simile a quello del riscaldamento a pavimento, ma con un "flusso" invertito. Invece di acqua calda, nelle serpentine annegate nel massetto, e installate sotto la superficie del pavimento, viene fatta circolare acqua refrigerata a una temperatura controllata.

Questo assorbe il calore dall'ambiente, raffrescando gli spazi in modo uniforme e silenzioso. L'irraggiamento dal basso verso l'alto evita la stratificazione dell'aria calda tipica dei sistemi di condizionamento tradizionali (che funzionano invece per ventilazione), garantendo una temperatura omogenea in tutta la stanza ed evitando che vi siano sbalzi improvvisi.

La sorgente del freddo è generalmente una pompa di calore reversibile, in grado di produrre sia acqua calda per il riscaldamento invernale che acqua fredda per il raffrescamento estivo. Come già detto, un sistema di distribuzione, costituito da collettori, regola il flusso dell'acqua fredda verso le diverse zone dell'abitazione. Infine, un sistema di termoregolazione, spesso dotato di termostati e centraline elettroniche, permette di controllare con precisione la temperatura dell'acqua e, di conseguenza, la temperatura ambiente desiderata.

L'integrazione di questi componenti in un sistema ben progettato è fondamentale per garantire un funzionamento efficiente e confortevole. Questa modalità di raffrescamento si distingue quindi nettamente dai sistemi a ventilazione forzata, che soffiano aria fredda da punti specifici.

Caratteristiche principali di un sistema di raffrescamento a pavimento

Il raffrescamento a pavimento si distingue per una serie di caratteristiche che lo rendono una soluzione di climatizzazione estiva sempre più apprezzata. Tra queste spiccano l'efficienza energetica, il comfort termico uniforme, la silenziosità operativa, l'integrazione estetica e la durabilità nel tempo.

Dal punto di vista dell'efficienza energetica, i sistemi di raffrescamento a pavimento sono generalmente più vantaggiosi rispetto ai condizionatori tradizionali. Essi operano con temperature dell'acqua relativamente più alte (15-18°C) rispetto alle temperature molto basse (0-10°C) richieste dai sistemi ad aria. Questa differenza si traduce in un minor consumo di energia da parte della pompa di calore, con potenziali risparmi sui costi dell'elettricità fino al 20%. Inoltre, la possibilità di integrare l'impianto con fonti di energia rinnovabile come il solare termico può ulteriormente migliorare l'efficienza complessiva e ridurre l'impatto ambientale. Questa caratteristica rende il raffrescamento a pavimento una scelta sostenibile e conveniente nel lungo periodo.

Il comfort termico offerto da questo sistema è un altro elemento distintivo. La distribuzione uniforme del fresco per irraggiamento elimina le zone troppo fredde o troppo calde che si possono creare con i condizionatori tradizionali. La sensazione di freschezza è omogenea e costante, avvolgendo l'ambiente in modo delicato e piacevole. Questa uniformità di temperatura contribuisce a un maggiore benessere fisico e a una migliore qualità della vita all'interno degli spazi climatizzati.

La silenziosità è un altro vantaggio significativo. I sistemi di raffrescamento a pavimento non utilizzano ventilatori o compressori rumorosi all'interno degli ambienti, garantendo un funzionamento estremamente silenzioso.   

Dal punto di vista estetico, l'impianto di raffrescamento a pavimento è completamente invisibile, in quanto tutti i componenti sono installati sotto la superficie calpestabile. L'assenza di unità interne a parete o a soffitto permette di preservare l'estetica degli ambienti e offre maggiore libertà nell'arredamento degli spazi.

Infine, i sistemi di raffrescamento a pavimento sono noti per la loro durabilità e richiedono una manutenzione generalmente ridotta. Una volta installati correttamente, possono durare per molti anni, offrendo un ritorno sull'investimento a lungo termine. La manutenzione ordinaria si limita spesso a controlli periodici della centralina e alla pulizia delle tubazioni per prevenire accumuli di calcare.

Quanto costa un impianto di raffrescamento a pavimento?

Il costo di un impianto di raffrescamento a pavimento può variare significativamente in base a diversi fattori, tra cui le dimensioni dell'abitazione, la complessità del sistema, la qualità dei materiali utilizzati e i costi di installazione. In generale, l'investimento iniziale per un sistema completo di riscaldamento e raffrescamento a pavimento è superiore rispetto a un sistema di riscaldamento tradizionale abbinato a condizionatori split. Tuttavia, è importante considerare i benefici a lungo termine in termini di efficienza energetica e comfort abitativo, che possono portare a un risparmio sui costi di gestione.

Che temperatura impostare per il raffrescamento a pavimento?

La temperatura ideale da impostare per un sistema di raffrescamento a pavimento è un aspetto cruciale per garantire il comfort e prevenire la formazione di condensa. Generalmente, la temperatura dell'acqua che circola nelle tubazioni dovrebbe essere mantenuta tra i 15 e i 18°C. Questa temperatura è relativamente più alta rispetto a quella utilizzata nei sistemi di condizionamento ad aria tradizionali (circa 0-10°C). 

Per quanto riguarda la temperatura superficiale del pavimento, è consigliabile mantenerla intorno ai 19.5°C per evitare sia una sensazione di freddo eccessivo ai piedi che la formazione di condensa.

Come evitare la condensa con raffrescamento a pavimento?

Uno degli aspetti cruciali da gestire nel raffrescamento a pavimento è il rischio di formazione di condensa sulla superficie del pavimento. Questo si verifica quando la temperatura del pavimento scende al di sotto del punto di rugiada dell'aria presente nell'ambiente. Per evitare la condensa con raffrescamento a pavimento, è fondamentale un controllo preciso della temperatura dell'acqua refrigerata e dell'umidità relativa dell'aria.

L'installazione di un deumidificatore per raffrescamento a pavimento o di un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC) integrato può essere una soluzione efficace per mantenere l'umidità sotto controllo e prevenire questo inconveniente.

Mantenere un livello di umidità interna controllato, idealmente tra il 40% e il 46%, è cruciale per prevenire la condensa.

Come risolvere il problema della condensa sul pavimento?

Se si verifica il problema della condensa sul pavimento con un sistema di raffrescamento, è importante intervenire tempestivamente per evitare danni e disagi. La prima cosa da fare è verificare e, se necessario, regolare la temperatura dell'acqua che circola nell'impianto, assicurandosi che non sia impostata troppo bassa. È consigliabile mantenerla nel range raccomandato di 15-18°C, tenendo conto del punto di rugiada.

È fondamentale assicurarsi che il deumidificatore, se presente, stia funzionando correttamente e sia dimensionato adeguatamente per l'ambiente da deumidificare. Verificare e regolare l'impostazione del livello di umidità desiderato (ad esempio, tra il 40% e il 46%). Controllare che non ci siano ostacoli alla circolazione dell'aria intorno al deumidificatore e che i filtri siano puliti. Verificare anche che il tubo di scarico della condensa non sia ostruito.

Se l'abitazione è dotata di un sistema di ventilazione meccanica controllata, è importante assicurarsi che stia funzionando in modo ottimale e che il flusso d'aria sia bilanciato per rimuovere efficacemente l'aria umida.

È consigliabile evitare di introdurre eccessiva umidità nell'ambiente, limitando attività come docce prolungate senza adeguata ventilazione o la cottura di cibi senza l'utilizzo di una cappa aspirante. Inoltre, è meglio evitare di aprire finestre e porte durante le giornate calde e umide quando il raffrescamento è in funzione.

Chi ha il riscaldamento a pavimento ha anche il raffrescamento?

Sì, è assolutamente possibile e anzi piuttosto comune che chi ha un impianto di riscaldamento a pavimento possa integrarlo con un sistema di raffrescamento. Infatti, la stessa rete di tubazioni installata sotto il pavimento può essere utilizzata sia per far circolare acqua calda durante l'inverno che acqua fredda durante l'estate. Questi sistemi sono spesso definiti impianti radianti per riscaldamento e raffrescamento

Per poter passare dalla modalità riscaldamento alla modalità raffrescamento, è necessario che l'impianto sia dotato di una pompa di calore reversibile aria-acqua. Questo tipo di pompa di calore è in grado di invertire il suo ciclo di funzionamento, producendo sia acqua calda che acqua fredda a seconda delle necessità stagionali.

Raffrescamento a pavimento sconsigliato: quando e perché

Nonostante i numerosi vantaggi, il raffrescamento a pavimento potrebbe non essere la soluzione ideale in alcune specifiche situazioni. In climi caratterizzati da livelli di umidità molto elevati, ad esempio, il sistema potrebbe faticare a fornire un comfort adeguato e a prevenire efficacemente la formazione di condensa, anche con l'ausilio di un deumidificatore. In questi casi, l'energia necessaria per una deumidificazione continua potrebbe vanificare parte dei risparmi energetici ottenuti con il raffrescamento.  

Un altro aspetto da considerare è la velocità di raffreddamento. I sistemi a pavimento hanno generalmente un tempo di risposta più lento rispetto ai condizionatori tradizionali. Se si necessita di un raffreddamento rapido degli ambienti, il raffrescamento a pavimento potrebbe non essere la scelta più indicata.  

L'investimento iniziale per un impianto di raffrescamento a pavimento è generalmente più elevato rispetto a quello per un sistema di condizionamento tradizionale. Per chi ha un budget limitato, questo costo iniziale potrebbe rappresentare un ostacolo. 

Sebbene i moderni sistemi a pavimento siano progettati per essere durevoli, in caso di perdite nelle tubazioni sottostanti, la localizzazione e la riparazione possono essere invasive e richiedere la rimozione di porzioni del pavimento. 

Infine, l'installazione in edifici esistenti può essere più complessa e costosa rispetto alle nuove costruzioni, in quanto spesso richiede interventi strutturali come il rialzamento del pavimento o la rimozione del pavimento e del massetto esistenti. In alcuni casi, per edifici esistenti, potrebbero esistere soluzioni di raffrescamento alternative più pratiche ed economiche.

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